Salvatore Landi – IL RAGAZZO DI STAMPERIA DI CINQUANT’ANNI FA – ePub
€5.00
prefazione di Edoardo Barbieri
con una nota di Enrico Tallone
a cura di Massimo Gatta
in appendice: i tipograf milanes che fan visita a saluzz (27 ottobre 1827)
Un doveroso omaggio a un grande tipografo-editore fiorentino ingiustamente dimenticato. Salvadore Landi (1831-1911), e il suo apprendistato tipografico di ragazzo di bottega, rivivono attraverso le poetiche pagine autobiografiche pubblicate in due versioni nel 1894 e nel 1917, entrambe qui ristampate in anastatica. A seguire un altro scritto poco noto del Landi, un rarissimo “brindisi tipografico”, che i tipografi milanesi pubblicarono nel 1872 in omaggio al prototipografo Giovanni Fabri, in occasione della visita a Saluzzo, patria di Giambattista Bodoni e infine un ricordo di Landi scritto da Angelo Marinelli, lo stampatore che da Città di Castello (con Scipione Lapi) si spinse prima a Campobasso (con i tipografi-editori Colitti) e infine ad Acqui, dove aprì una propria stamperia.
Scritti poco noti, dimenticati, piccoli tasselli di una grande e prestigiosa tradizione tipografica italiana, recuperati “archeologicamente” e offerti a beneficio di coloro che ancora credono nella forza e nell’importanza del libro tipografico.
Con la figura di Salvadore Landi, mancato ormai più di un secolo fa, sembra davvero di sprofondare in un passato lontano. Non solo, ovviamente, per l’ampio divario cronologico che ci separa dalla sua epoca, ma perché da allora il mondo del libro è interamente mutato. Il Landi, con un impegno e una profusione di energia encomiabili, con un’opera simile a quella svolta qualche anno dopo di lui dal suo emulo Angelo Marinelli, voleva da un lato che si modernizzassero i modi di produzione, gestione e insegnamento del lavoro tipografico, ma dall’altro che allo stesso tempo si tornasse a stampare e a progettare libri e giornali secondo la più autentica tradizione italiana, superando la decadenza di mezzo Ottocento con l’esaurirsi dei fasti e dell’estetica bodoniani […]. Le figure di un Landi o di un Marinelli, di un Updike o di un Morison, sono invece esempi che ci fanno sperare che anche oggi si possa ricominciare a parlare della qualità del prodotto editoriale.
(dalla prefazione di Edoardo Barbieri).
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